Come usare gli stabilizzatori

Cosa sono gli Stabilizzatori?

Il termine viene utilizzato con lo stesso significato in quasi tutti i settori: praticamente lo stabilizzatore serve, appunto, a stabilizzare un’oggetto, un’immagine o un materiale. In realtà, quello che varia da settore a settore, è il riferimento al materiale che viene utilizzato e più precisamente la vera e propria idea che si ha di uno stabilizzatore.

Nel nostro settore, ossia quello creativo, ma più dettagliatamente in quello legato al ricamo a macchina, con il termine “stabilizzatori” ci riferiamo ad una cosa ben precisa e cioè degli speciali rinforzi in tessuto non tessuto (TNT) per la maggiore, che vanno posti sia sul retro che sul dritto di un lavoro e servono a sostenere il tessuto da ricamare, in modo che i punti che compongono il disegno siano ricamati con il minimo ammontare di interferenza o di instabilità. Detto così sembrerebbe che lo stabilizzatore non abbia chissà quale importanza all’interno di un ricamo e che una valga l’altro.

 In realtà la scelta dello stabilizzatore corretto non è semplice e non è mai buono affidarsi a stabilizzatori economici e di bassa qualità; sono tantissimi gli errori che possono provocare stabilizzatori non corretti, e per altro non si tratta solo di bassa qualità ed economicità ma anche della tipologia utilizzata a fronte del materiale che deve essere ricamato. Tra la maggiore potrebbe succedere che la stoffa si muova all’interno del telaio da ricamo causando un disallineamento del ricamo stesso. Addirittura, a volte è necessario un sostegno superiore per trattare stoffe come il pile, le asciugamani di spugna, il velluto o la maglia.

Dopo questa premessa, che sembrava doverosa, passiamo a presentare quelli che sono le tipologie di stabilizzatori usati nel ricamo a macchina. Esistono, infatti, quattro grandi categorie che racchiudono gli stabilizzatori : a taglio, a strappo, l’ idrosolubile e l’ autoadesivo.

Abbiamo parlato di grandi categorie perché per ognuna di queste esistono svariate caratteristiche che vanno a diversificare ogni specie di stabilizzatore per dimensione, composizione, spessore, grandezza ecc.

Diciamo che per effettuare una buona scelta dello stabilizzatore vanno prese in considerazione alcune cose tra cui, come già detto, la stoffa che si utilizzerà per il ricamo, ma anche le dimensioni del disegno da ricamo, il numero di punti o la tipologia di punti utilizzati nel disegno. Praticamente esistono sì delle regole generali da seguire che vi elencheremo qui sotto, ma poi sono la prova e l’esperienza che possono aiutarvi nello scegliere il miglior stabilizzatore per i diversi progetti. Potremmo darvi, sicuramente, un consiglio importante che a noi è servito sul campo e che è anche frutto di ricerche online: il difetto degli stabilizzatori è quello di deformarsi chi in modo verticale e chi in modo orizzontale, diciamo che scegliere tra questi due dipende molto dal progetto da realizzare ma sicuramente quello che DOVETE EVITARE è quello di scegliere stabilizzatori che si deformano diagonalmente.  Questi tipi di stabilizzatori quasi al 100% rovineranno il ricamo causando spostamenti del disegno. 

STABILIZZATORE A TAGLIO

Gli stabilizzatori da taglio sono tutti quelli che una volta terminato il ricamo vanno ritagliati dal retro del progetto per le loro eccedenze. Sicuramente sono indicati per i ricami da effettuare su  materiali che cedono e hanno caratteristiche di elasticità, infatti pensare di utilizzare su questi materiali stabilizzatori a strappo o idrosolubili non è mai una buona idea, poi la scelta varia anche da quanto sia elastico il materiale. Tra questi stabilizzatori da taglio ci sono alcuni in maglia di poliestere che possono essere adattati a lavori da effettuare su stoffe di colore chiaro in quanto riescono a prevenire le ombre che potrebbero vedersi sul dritto del lavoro e che solitamente si notano dopo aver effettuato il taglio. Quindi nel caso si stia provando a fare un ricamo su una t-shirt elasticizzata di colore bianco si potrebbe provare utilizzando questa tipologia di stabilizzatore, che spesso di colore nero si notano ancor di meno di quello bianco. Inoltre questo modello in poliestere è ideale anche quando si desidera ottenere un sostegno leggero e soffice come quello ricercato nei progetti rivolti ai più piccoli. Per concludere lo stabilizzatore da taglio è ideale sicuramente quando il progetto che si sta realizzando è un capo pesante lavorato a maglia, che richiede più punti e passaggi sullo stesso disegno. 

STABILIZZATORE AUTOADESIVO

Questo tipo di stabilizzatore è utilissimo con tutte quelle con le stoffe difficili da intelaiare. Come funziona? Basta inserire lo stabilizzatore nella telaio, rivolgendo la parte adesiva verso l’alto in modo da ottenere una superficie adesiva sulla quale poter posizionare la stoffa, che a questo punto non dovrà essere proprio intelaiata. Ovviamente si tratta di un procedimento facile in quanto intelaiare lo stabilizzatore non è per niente difficoltoso, vista la struttura solida del tessuto. Una volta terminato il lavoro si potrà procedere all’eliminazione dello stabilizzatore in modo differente in base alla tipologia di autoadesivo acquistato: esistono in commercio, infatti, stabilizzatori autoadesivi a strappo oppure idrosolubili o con altre caratteristiche. 

STABILIZZATORE A STRAPPO

Lo stabilizzatore a strappo viene spesso adoperato con quelle stoffe di medio o grande spessore come può essere per esempio il denim, la canapa, la tela, il cotone ecc. La sua caratteristica principale è proprio quella di riuscire a mantenere molti punti, anche ripetuti, ed essere strappato senza rovinare il ricamo. Ovviamente, come detto, si necessitano di stoffe robuste per questa pratica e per stoffe che cedono non è di certo lo stabilizzatore migliore. Lo strappo facile è possibile grazie al materiale da cui è costituito, ossia un tessuto-non-tessuto e si tratta certamente dello stabilizzatore più comune tra quelli utilizzati in commercio, infatti risulta essere adatto ad oltre il 90% dei progetti. 

STABILIZZATORE IDROSOLUBILE

Lo stabilizzatore idrosolubile, che si presenta come una pellicola trasparente o un tessuto-non-tessuto è, come dice il suo nome, quello stabilizzatore che si scioglie con l’acqua. Spesso viene anche utilizzato sul davanti del lavoro e serve quando vi è bisogno di evitare che i punti affondino nella stoffa, a volte questo succede con materiali morbidi come può essere il pile, la spugna o la pelle. Successivamente basterà lavare il progetto e il risultato finale sarà un ricamo forte e stabile senza più alcuna traccia dello stabilizzatore. L’altro uso è quello che prevede, ovviamente, il suo posizionamento sul retro. Si utilizza questo stabilizzatore per ricamare progetti che saranno visibili da entrambi i lati (come un asciugamano) o che prevedono il prodotto finale costituito dai soli punti del ricamo: pensiamo ai pizzi oppure agli orecchini in merletto o ad altre creazioni similari. 

Qui sotto qualche nostra realizzazione con l’utilizzo di stabilizzatori idrosolubili.

https://www.facebook.com/bauledeisogni/photos/939329949754640

 

https://www.facebook.com/bauledeisogni/photos/939329903087978

 

Come usare gli stabilizzatori

Stabilizzatori

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